sabato 15 febbraio 2014

Articolo apparso sul "Nuovo Quotidiano" del 10/6/2013

Uno dei miti più radicati nell'immaginario romagnolo, fatto di spiagge, divertimento e “vitelloni”, è quello del bagnino: una figura un po' leggendaria, che resiste al tempo e alle mode.
Ma l'immaginario è, appunto, un insieme di simboli che vivono nell'immaginazione collettiva. Nella realtà le cose sono diverse e capita talvolta di incontrare persone che sfuggono ai nostri stereotipi.
È il caso di Valerio, laureando in filosofia e appassionato di musica classica, che organizza reading di poesia dantesca e tiene un blog in cui disserta di Cartesio e paradossi hegeliani. Valerio è – per inciso – un bagnino, gestisce un lembo di spiaggia alla fine di Miramare, il bagno 151, all'estrema periferia sud del comune di Rimini.
La spiaggia è a sua volta anomala rispetto a tutte quelle che la precedono e la seguono in quella striscia di stabilimenti seriali che è la Riviera: una quarantina scarsa di metri di ampiezza, appena cinquanta ombrelloni tutti ben distanziati l'uno dall'altro.
Pochi fronzoli: qualche gioco per bambini, un bel gazebo in ferro battuto e nulla più.
Lo scaffale dei libri non ha vecchi Harmony o riviste patinate, ma solo quotidiani e libri di filosofia (“non che i bagnanti poi li leggano”, confessa Valerio).
È una spiaggia molto tranquilla, frequentata per lo più da amanti del silenzio, senza l'onnipresente Publifono che esce dagli altoparlanti. Alle spalle si staglia la Colonia Bolognese, un imponente edificio costruito in piena epoca fascista, tra il 1931 il 1932, come testimonia lo stile. Come tante altre colonie, è poi passata di mano in mano fino a cadere in stato di semi-abbandono; oggi è un ricettacolo di microcriminalità, tanto che lo stesso bagno 151 e i bar vicini sono stati vittime di furtarelli.
Non capita tutti i giorni di incontrare un bagnino con la passione per la filosofia. A quando risale questointeresse?
“Ho iniziato a fare il bagnino relativamente tardi, a trent'anni. Prima avevo preso un'altra laurea e mi ero diplomato in pianoforte al Conservatorio, tanto che avevo anche lavorato come pianista di pianobar per qualche annetto. Per me la filosofia è un atteggiamento, una scelta esistenziale fatta in quanto persona razionale. Tutti si pongono domande sulla propria esistenza e sulla natura umana e in fondo queste domande sono le stesse da secoli, con la differenza che ce le poniamo con una sensibilità sempre diversa, legata all'epoca storica a cui apparteniamo. Il bello è che ogni risposta rimane aperta e viene messa in discussione.
L'interesse per i temi filosofici è sorto quando avevo circa vent'anni, quando lessi “L'esistenzialismo è un umanismo” di Jean-Paul Sartre. Leggere è fondamentale per porsi delle domande”.
A tutto questo si aggiunge l'amore per la musica classica
“Da bambino, all'età di dieci anni, cominciai a prendere lezioni di piano e continuato a studiare fino al diploma di Conservatorio. La musica classica è diversa dalle altre arti, è in grado di veicolare grandi valori spirituali. Ho una passione per Bach, ma anche per compositori del Novecento come ClaudeDebussy o Béla Bartók”.
E come è finito a fare il bagnino?
“Avevo trent'anni e, in cerca di un lavoro, mi presentai qui alla spiaggia 151. Il bagnino di allora, Gustavo, mi assunse senza farmi troppo domande: stava giocando a carte ed era troppo impegnato. Dopo qualche anno come aiuto bagnino, rilevai lo stabilimento da Gustavo quando decise di andare in pensione. La mia idea di spiaggia è basata sulla libertà che concedo ai clienti, senza divertimenti o attività “imposte”. Chiunque può venire qui e fermarsi anche fino a tardi, o usare gli spazi per eventi o cene. Certo, il target è particolare, ma d'altronde non potrei concorrere con le altre spiagge”.
Qui al bagno 151 lei organizza anche eventi culturali, giusto?
“Circa cinque anni fa abbiamo iniziato a dare vita ad alcune serate, diventate poi il festival “Al tremolar della marina”, il cui nome viene dal 1° canto del Purgatorio di Dante. E proprio un Dantista è stato uno dei nostri primi ospiti; si è trattato del professor Angelo Chiaretti, autore di “Dante: medico, mago, alchimista”. In seguito ci sono state anche serate di poesia, con protagonisti alcuni poeti locali. Negli ultimi tempi ho dato spazio alla “consulenza filosofica”, ovvero incontri in cui il pubblico interagisce e dialoga con il filosofo, sul modello dei “café-philo” francesi. Il consulente è stato Loris Falconi, che è iscritto all'albo della Società Italiana Counseling Filosofico e fa questi eventi dal 2008. L'idea è quella di Socrate, portare la filosofia nelle piazze e tra la gente instaurando un dialogo con i presenti. Per quest'estate non abbiamo ancora delineato un programma. Certo, è difficile coinvolgere la gente in questo tipo di iniziative, cercare di sensibilizzarle su certi temi culturali soprattutto d'estate. Ma d'altronde qui al 151 abbiamo deciso di non appiattirci su quel cliché di spiaggia...”

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